“Tieniti forte Vastiano ca u tuo è u miegghiu piezzu ri lu cielu!”
Così recita una strofa di una bellissima preghiera in dialetto, dedicata al nostro patrono, S. Sebastiano. Egli è un Santo Martire, nato in Francia e morto a Roma sotto Diocleziano.
In Sicilia il Suo culto si diffuse intorno al 600, quando una terribile epidemia di peste, colpì l’isola, facendo molte vittime, ma per intercessione del Santo l’epidemia scomparve, anche a Mistretta.
Il 20 Gennaio si celebra una piccola festa, sia per il clima rigido, sia per la presenza minore di persone, che a causa della mancanza di lavoro sono emigrati; la mattina presto, si sparano dei fuochi d’artificio, la banda gira per il paese, suonando le varie marce militari. La festa prosegue con la Santa Messa; anche quest’anno, è stata molto suggestiva, abbiamo pregato non solo per i nostri bisogni, ma anche per le famiglie che stanno soffrendo, a causa e delle continue scosse di terremoto che affliggono il centro Italia.
Agrandi ceri votivi, posti sulla Varetta; quando ero piccola anche mia nonna ne ha fatto preparare uno, per chiedere la grazia di far guarire mio nonno.
Il 18 Agosto, Mistretta diventa ancora più bella, chiunque assista a questa festa, dove fede e folklore si uniscono, ne rimane entusiasta.
lle 16:00 comincia la processione, prima esce la Varetta, che non porta solo gli ex voto, ma anche la reliquia del Santo, dopo pochi minuti, sulle note della marcia militare “Pippo”, esce la Vara di S. Sebastiano. Per me è uno dei momenti più belli ed emozionanti della festa, infatti guardandosi intorno, non è difficile notare gli sguardi commossi delle persone. Durante il percorso ci sono diverse fermate, la più lunga, è quella davanti al Palazzo Salamone, da cui poi parte l’ultima corsa, sulle note della bersagliera.
Durante la processione si può vedere la fede delle donne amastratine, che sfidano il gelo di Gennaio, seguendo la processione a piedi nudi; la giornata, si conclude con la benedizione e la Messa della sera.
D’estate, la processione, assume un tono più maestoso, infatti è detta “a festa ranne”: i festeggiamenti, cominciano alcuni giorni prima, l’illuminazione è stupenda, vengono fatti bellissimi fuochi d’artificio e spettacoli di vario genere.
La mattina, come vuole la tradizione, viene portato il gonfalone nelle case delle persone che hanno fatto preparare
La mia personale esperienza, nei confronti di questa processione, è legata alle mie radici mistrettesi: più divento grande, più capisco l’emozione e la felicità della gente che urla con il cuore gonfio d’orgoglio:”VIVA VIVA SAMMASTIANU”
Francesca Artale.