RELAZIONE DI SCIENZE
Titolo: ESTRAZIONE DEI PIGMENTI DALLE FOGLIE E SUCCESSIVA CROMATOGRAFIA
Obiettivo: Estrarre i pigmenti che costituiscono le foglie di spinaci per poi dimostrare la loro affinità con il solvente mediante la cromatografia.
Materiali:
- Capsula di ceramica con pestello
- Foglie di spinaci
- Becher
- Alcool etilico
- Strisce di carta filtro
Procedimento:
Per verificare questo esperimento abbiamo:
- Messo un po’ di alcool nella capsula insieme agli spinaci.
- Pestato gli spinaci per rompere le cellule che li compongono e poter estrarre i pigmenti.
- Dopo abbiamo versato tutto il contenuto della capsula nel becher.
- Alla fine abbiamo messo le strisce di carta assorbente nel becher.
Risultati:
Possiamo affermare che l’esperimento ha avuto esito positivo poiché, dopo qualche minuto abbiamo cominciato a notare che la macchia verde risaliva e con il passare del tempo continuava a salire mutando colore. Da questo dato abbiamo capito che siamo riusciti a separare i pigmenti che costituiscono le foglie di spinaci (clorofilla a e b ,carotenoidi e xantofille) mediante il solvente, ovvero l’alcool, per poi separarli ulteriormente tra loro mediante la cromatografia. Nelle strisce di carta siamo riusciti ad ottenere delle bande che andavano dalle tonalità del verde alle tonalità che si avvicinavano al giallo-arancione.
Considerazioni teoriche:
In questo esperimento abbiamo utilizzato il principio scientifico della separazione dei miscugli omogenei mediante la cromatografia. Essa principalmente si basa sul principio della separazione dei miscugli omogenei mediante i solventi, ma è utilizzata per le sostanze che hanno un’affinità con i solventi organici. Nel nostro caso dopo aver versato il contenuto della capsula nel becher, abbiamo inserito la striscia di carta assorbente verticalmente, permettendo quindi al solvente, o fase mobile, di risalire la striscia per capillarità ed estrarre i diversi componenti in base alle loro affinità con il solvente. I caroteni e le xantofille quindi hanno una maggiore affinità con l’alcool rispetto alle clorofille poiché percorrono una distanza maggiore.