Buongiorno professoressa, le scrivo per parlarle dei miei, anzi nostri, primi giorni ai campionati studenteschi in Brasile. Siamo partiti con la convinzione di andare in una città ricca, così sembrava almeno dalle foto, ma quello che abbiamo trovato è tutto il contrario. Fa venire i brividi vedere lungo le strade bambini giocare e camminare sopra mucchi di spazzatura, gente camminare scalza o addirittura senza vestiti.
Qui le emozioni si accavallano e in certi momenti non so quale stia prevalendo. Lo stupore e la pena per le condizioni paurose delle persone si mescolano all’ansia che accompagna ogni incontro. Giocare e sfidarsi, rappresentando la tua nazione, è un’emozione indescrivibile che non avrei mai pensato di provare nella mia vita, ti fa sentire parte della storia dello sport del tuo paese e ricevere i complimenti dopo aver vinto i primi due match (contro Cina e Nuova Zelanda) da parte del presidente della tua Federazione Sportiva non ha prezzo. Le nostre prime vittorie ci hanno portato matematicamente ai quarti di finale del torneo mondiale, anche se deve ancora venire l’incontro più difficile , quello valido per il primo posto nel girone. Le scriverò al più presto per farle sapere come andrà e raccontarle altri fatti di questa fantastica esperienza brasiliana che resterà tale, in qualunque modo si concluderà. Sono grato alla vita e alle persone che mi hanno permesso di viverla! A presto, prof, sono contento e sarò, anche per questo, uno studente migliore di quanto non sia stato finora.
Matteo Motta