Com’è cambiata la nostra scuola nel tempo? Abbiamo ricostruito come si è vissuto il Boggio Lera negli ultimi trent’anni.
Per circa 6-7 anni questa struttura è stata condivisa con il liceo De Felice (1984-1991 circa) che occupava il piano terra; le classi del Boggio Lera, invece, si trovavano nel corridoio centrale e nel Padiglione Pino. Il cortile era condiviso dalle due scuole. Gli alunni (del Boggio Lera) potevano usufruire di un servizio bar, che era situato nel punto esatto in cui si trova ora, dove si potevano comprare tavola calda e dolci di “Concetto”. Era presente anche una biblioteca in cui si potevano prendere in prestito dizionari, enciclopedie e libri di narrativa. C’erano due palestre: una maschile e una femminile, infatti, ogni classe aveva due insegnanti di Educazione Fisica. La palestra maschile è ancora oggi in uso mentre quella femminile è in ristrutturazione. Per quanto riguarda la parte di edificio attualmente dedicata ai laboratori scientifici, a quei tempi era chiusa e inagibile. Gli studenti avevano l’opportunità di eseguire alcuni esperimenti di fisica nell’aula magna mentre l’aula di disegno era già attiva. L’aula magna era utilizzata occasionalmente per conferenze di diverso tipo. Nel corridoio che noi oggi chiamiamo “ex custode”, non a caso, viveva il signor Garozzo, custode della scuola, con la sua famiglia: molti studenti e professori ricordano il profumo di cibo proveniente dalla cucina della moglie del custode verso l’ora di pranzo e il bellissimo presepe di Natale che allestiva ogni anno. Erano presenti solo due bagni: quello femminile al corridoio centrale e quello maschile vicino la biblioteca.
Il Boggio Lera era solo un liceo scientifico ordinario e aveva tre sezioni: nella A e nella B si studiava Inglese mentre nella C Francese come seconda lingua e ogni classe era formata da meno di trenta studenti. Pochi studenti avevano la possibilità di partecipare a un corso di informatica ed era l’unico progetto pomeridiano attivo. Si poteva gareggiare alle Olimpiadi scolastiche di fisica, matematica, scienze, filosofia o inglese e ai tornei sportivi. Poiché non era ancora in vigore il trattato di Schengen non potevano essere effettuati scambi culturali di nessun tipo o gite scolastiche all’estero. Per quanto riguarda la religione, non era consentito l’esonero e si usava partecipare alla messa pasquale. All’epoca, se dimenticavi di portare il foglio protocollo per il compito in classe, un bidello in corridoio o in portineria li vendeva alla modica cifra di 50 lire a foglio. Non venivano organizzati Open Day nei licei ma solo nelle università. Essendoci pochi studenti veniva eletto solo un rappresentante per ogni classe e uno per tutto l’istituto.
Negli anni il Boggio Lera è sempre stato politicamente molto attivo rispetto alle altre scuole ma i metodi di protesta erano diversi: gli scioperi erano molto rari e le motivazioni erano sempre legate ai problemi strutturali della nostra fatiscente scuola; i ragazzi non usavano autogestirsi o occupare i locali scolastici.
“Sono cambiate tante cose” afferma il professore Pernice, insegnante al Boggio Lera dal 1994 ed ex alunno della medesima scuola. “Solo negli ultimi vent’anni in cui ho insegnato, gli studenti sono cambiati moltissimo” continua, secondo lui un fattore importante è legato alla tecnologia. Il docente ha notato alcuni peggioramenti: tra questi ha osservato che gli studenti della sua generazione erano più preparati degli studenti di oggi, molti ragazzi per esempio non sanno usare la lingua italiana in modo corretto e ciò è nella maggior parte causato dall’avvento della tecnologia. Per quanto riguarda il rapporto docenti-alunni, il professore ha notato un peggioramento, poiché a volte gli alunni perdono di vista quale dovrebbe essere il rapporto fra docente e discente, ma anche un miglioramento dato che prima il rapporto con gli insegnanti era molto più problematico.
“Io sono qui da tanti anni” inizia la professoressa Pennisi, insegnante in questa scuola dal 1992, “sono molto legata a questa scuola, passo molto tempo qui”. Anche secondo lei sono cambiate molte cose in questi ultimi 25 anni di insegnamento: gran parte degli alunni dimostra una fragilità crescente. I ragazzi, infatti, tenderebbero ad arrendersi più facilmente e sembrerebbe che abbiano sempre più bisogno di un sostegno da parte del genitore; ha notato per esempio che quando uno studente prende un brutto voto o ha problemi con lo studio, non è più motivato ad impegnarsi per ottenere risultati migliori ma manda un genitore a parlare con i docenti per cercare di risolvere il problema. È cambiato anche il rapporto genitori-figli e il tempo che essi dedicano al dialogo e, infine, i valori della società sono cambiati. Un altro aspetto è quello della tecnologia, infatti, i ragazzi tendono a stare in disparte e a socializzare di meno e i cellulari stanno diventando una dipendenza. “Si potrebbero analizzare tanti altri aspetti ma credo che questi siano i più importanti” conclude la professoressa.
Per quanto riguarda l’aspetto strutturale, l’isolato in cui si trova il liceo Boggio Lera è il più grande di tutto il centro storico di Catania e coincide con l’antica acropoli greca. L’edificio era inizialmente un monastero, probabilmente costruito su un Foro romano. Nel 1091 era il centro politico, religioso e amministrativo della città. La colata lavica del 30 aprile 1669 ha comportato diverse modifiche della zona, per esempio via Teatro Greco e via Santa Barbara sono salite di quota e di conseguenza via Quartarone è oggi la strada più ripida del centro storico catanese. Nel 1693 il monastero delle Convertite, che si trovava nell’attuale caserma dei carabinieri, è stato accorpato alla chiesa della S. Trinità perché nessuna sorella del monastero sopravvisse al terremoto. Fino al 1718 sono stati effettuati diversi lavori strutturali nella parte nord-occidentale dell’edificio, che si affaccia su piazza Dante. Successivamente la facciata dell’edificio che dà su via Vittorio Emanuele, che comincia ad assumere una dimensione monumentale, venne ristrutturata dall’unico architetto catanese rimasto vivo dopo il terremoto, ovvero Di Benedetto. Fino al 1730 il monastero subì diverse modifiche ma venne lasciata invariata la parte che affacciava su via S. Barbara e che fungeva da muro di cinta. Nel 1735 Vaccarini fu nominato “Architetto della città” e ciò gli permise di effettuare lavori e ristrutturazioni in diversi edifici di Catania, tra cui anche il Boggio Lera, dove troviamo infatti la famosa “Scala del Vaccarini” che portava ai nuovi dormitori (attuale piano terra conosciuto come “Catacombe”). Fino al 1860 la maggior parte dei lavori riguarda il completamento, l’abbellimento architettonico e ristrutturazioni varie dell’edificio monastico.
Ripercorrendo la storia del Boggio Lera in questi ultimi 30 anni, dal punto di vista strutturale la scuola è rimasta la stessa ma sono state apportate diverse modifiche per poter ampliare i locali scolastici e permettere maggiori esperienze nei laboratori agli studenti. dal punto di vista scolastico, invece, il nostro liceo si è evoluto soprattutto grazie al progresso tecnologico: oggi studenti e insegnanti hanno la possibilità di utilizzare internet, computer e lavagne interattive che permettono loro lo scambio di informazioni in tempo reale e quindi di essere sempre connessi col mondo: Il continuo evolversi della tecnologia ha però un impatto sociale negativo sui ragazzi di oggi.
Carla Casabene e Carlotta Romano