“L’Erasmus è una finestra sull’Europa, una via da perseguire per dare ai nostri studenti l’opportunità di conoscere le realtà di altri paesi europei, di confrontarsi e di mettere a buon frutto le conoscenze linguistiche acquisite.” Queste sono le parole della preside del Boggio Lera Maria Giuseppa Lo Bianco in riferimento al progetto internazionale Erasmus PLUS messo in atto nell’istituto da diversi anni. Quest’anno, infatti, il liceo ha avuto la possibilità di ospitare i docenti e gli studenti svedesi, bulgari e spagnoli grazie al progetto “My way, your way, our shared cultural identities”.
Nell’agosto del 2016 alcuni professori del Boggio Lera hanno avuto l’occasionedi essere ospitati in Svezia da alcuni docenti svedesi. Nel febbraio del 2017 gli stessi professori svedesi sono stati invitati a loro volta qui a Catania per una settimana. Durante questa settimana abbiamo avuto l’opportunità di intervistare il professore svedese Anders che è rimasto colpito dalla…pizza: “sappiamo che la pizza italiana è famosa, infatti l’abbiamo gradita molto”. Discutendo riguardo il sistema scolastico svedese e quello italiano, dalle parole del professor Anders emergono alcune differenze: “In Svezia le strutture scolastiche sono diverse, le classi sono più grandi e più numerose rispetto a quelle italiane. Gli studenti, inoltre, stanno a suola dalle 8 alle 15 del pomeriggio. Dopo ogni ora di lezione hanno una pausa che può variare dai 15 ai 60 minuti.” Grazie al confronto con Anders abbiamo, quindi, potuto mettere in luce le diversità anche dal punto di vista didattico fra Italia e Svezia. A quanto dice, infatti, la professoressa Diane Catania, responsabile del progetto “My way, your way, our shared cultural identities”: “Confrontarsi con gli altri significa fare emergere la consapevolezza di alcuni punti deboli della nostra istituzione scolastica”.
Grazie all’iniziativa dell’Erasmus, quindi, il Boggio Lera ha avuto la possibilità di relazionarsi con altre nazioni come la Spagna, la Bulgaria, la Svezia, quest’anno, e la Slovenia, la Germania, la Danimarca e molte altre negli anni passati. Secondo Anna Barberi, docente di lingua inglese, “con i partner abbiamo lavorato in sinergia”. Gli studenti italiani, infatti, hanno potuto ospitare i corrispondenti stranieri e poi essere ospitati a loro volta da quest’ultimi. In questo modo hanno potuto notare un miglioramento delle loro capacità linguistiche per poi conoscere al tempo stesso le culture di altri paesi.
Parlando con gli studenti che sono stati coinvolti in questa iniziativa sono emersi il loro impegno e la loro perseveranza. Dice Martina Laganà di quarto anno: “All’inizio c’era timidezza con i partner, non parlavamo molto. Poi però, col passare dei giorni abbiamo stretto una grande amicizia”. Da come si può intuire, quindi, grazie all’Erasmus, i ragazzi hanno vissuto una bellissima esperienza piena di gioia dimostrando di essere validi. La professoressa Barberi, riguardo ciò, ribadisce che “il Boggio Lera all’estero con i nostri ragazzi ha dimostrato di essere assolutamente all’altezza della situazione. Credo che dal punto di vista didattico non siamo indietro a nessuno”.
Uno dei tanti vantaggi del progetto Erasmus è proprio questo: attraverso il relazionarsi con altri paesi possono emergere differenze culturali e sociali che fanno riflettere. Ciò permette agli studenti di incentivare la loro curiosità e la loro volontà di conoscere. “Se parliamo delle capacità che i nostri studenti posseggono quando si confrontano con i loro coetanei in ambito internazionale, – conclude la prof.essa Catania – devo dire che non sono inferiori a nessuno e quindi sono più che all’altezza della situazione. E’ grazie a questi ragazzi che il progetto in cui siamo coinvolti acquista valore”.
di Annamaria Pluchino