Gli alunni del plesso Neviera con l’aiuto delle maestre, hanno realizzato un piccolo spettacolo musicale, per festeggiare il Natale.
I bambini vestiti con jeans blu, un maglioncino rosso e un simpatico cappello di Babbo Natale, hanno dato inizio allo show, con una canzone intitolata “l’Attesa”, che parla appunto dell’attesa, per la nascita del Re Divino Gesù Bambino; lo spettacolo, è proseguito con altre canzoni sia in italiano che in inglese. Le bambine di quinta hanno chiuso lo spettacolo, con un balletto sulle note di Jingle Bell , una delle canzoni natalizie più popolari , composta nell’autunno del 1857 da James Lord Pierpont; parla di quanto piaccia all’autore la neve e andare in slitta , secondo me la strofa più bella è questa: “now the ground is White , go it while you’re young, Take the girls tonight and sing this sleighing song”in italiano “ ora la terra è bianca , vacci quando sei giovane porta le ragazze e canta questa canzone sulle slitte”.
Alla recita, erano presenti il dirigente scolastico la professoressa Maria Grazia Antinoro, i genitori e altri familiari, come i nonni .
La location della recita è stata la Chiesa di Santa Caterina, che con la Chiesa Madre, è il luogo di culto più importante di Mistretta, in origine era una piccola chiesa costruita in contrada Neviera, le prime tracce risalgono al 200-300; la leggenda racconta di un ricco commerciante genovese, fece costruire la chiesetta per essere stato salvato dalla Santa durante un naufragio .
Il portale principale risale al 1576, scolpito con motivi floreali, al centro dell’architrave il monogramma di Gesù IHS, ai lati angeli alati, la lunetta riproduce scene di vita di Santa Caterina, nel lato destro si erge il campanile del 154, che anticamente terminava con una cupola conica, decorata con della terracotta colorata, distrutta purtroppo negli anni 50 .
Nel XVI, diventò una Basilica con tre navate, nell’altare maggiore si trova la statua di Santa Caterina del 1493, l’attribuzione dell’opera è ancora incerta (scultori Andrea Mancino, Antonio Vanella entrami della scuola Gaginiana ).
La statua della Santa si trova tra quelle dei Santi Antonio e Marco evangelista, il resto dell’ altare è realizzato con marmi mischi, arricchito da un paliotto della prima metà del 700 è attribuito alla bottega palermitana dei Cannizzaro( il suo gemello si trova nella Chiesa Madre e viene esposto solamente in occasioni speciali come per la festa della Madonna dei Miracoli ).
La cupola affrescata risale al XVIII, ai lati dell’altare ci sono due grandi tele che raffigurano il martirio di Santa Caterina, e la vergine di fronte ai filosofi, realizzata nel 2003 da Antonio Frigiletti e Enzo Germanà, furono commissionate dal parroco Gaetano Farina.
La parrocchia, è ricca di molte altre opere, tra cui la statua dal dolcissimo volto di S. Rita da Cascia, realizzata come ex voto, da Carmelo Bruno su commissione della famiglia Lombardo, il culto per la Santa dell’impossibile è molto sentito dagli amastratini, e ogni 22 Maggio il simulacro viene portato in processione per le vie del paese.
La scelta della chiesa dedicata, a S. Caterina, per lo spettacolo di Natale, la trovo molto adeguata, perché, la Vergine Martire è la protettrice degli studenti e dei professori, infatti la leggenda narra che Caterina fosse una bellissima giovane donna che nata nel 284 d. C. ad Alessandria d’Egitto, rimasta orfana, venne educata dedicandosi allo studio della religione e della filosofia.
Da adolescente ebbe una visione dove la Vergine Maria, gli porgeva un anello, al suo risveglio aveva al dito l’anello, era diventata sposa di Cristo.
Il martirio fu causato dal fatto che Caterina, invitata a corte dall’imperatore romano Massimo, cercò di evitare i sacrifici pagani degli animali, riuscendo a convertire la corte al cristianesimo. L’imperatore, rimase affascinato dalla sua cultura, ma non riuscendo nell’intento di farle accettare la sua proposta di nozze e di farla convertire al paganesimo, ordinò che Caterina venisse dilaniata da ruote dentate; ma le ruote si spezzarono, allora fu decapitata con una spada, al posto del sangue dalle ferite, sgorgò latte, simbolo della sua purezza. La leggenda narra che degli angeli discesero dal cielo, ricomposero il corpo, lo trasportarono sul monte Sinai, in questo luogo nel VI sec. l’imperatore Giustiniano fece costruire un monastero in suo onore.
Il culto per la Martire si diffuse in Europa nel X-XII sec., si festeggia il 25 Novembre.
Questo articolo, mi ha dato modo di espandere le mie conoscenze, di scoprire un altro tesoro, di questo meraviglioso paese, la parrocchia di S. Caterina e di conoscere la leggenda della Martire a cui è dedicata, dalla cui vita ho compreso che grazie alla cultura si può vivere nella libertà.
Francesca Artale.