Il mancato riconoscimento dei diritti umani e il contrasto con l’ideologia conservatrice della natura.

Il mancato riconoscimento dei diritti.

Un articolo riportato sul Fatto Quotidiano il quattro febbraio di quest’anno, scritto da Massimo Fini, sostiene che felicità e salute siano momenti che l’uomo attraversa, se capita, e nessuno può garantirli. In quanto sensazioni effimere, non dipendenti dall’uomo e non durature, l’uomo non può pretendere diritti circa felicità e salute.

E’ evidente , dai concetti espressi dal giornalista, la visione conservatrice che egli ha della vita: in tal senso, crede sia coerente con la propria filosofia negare l’adozione (a qualunque coppia di qualunque natura, etero- od omosessuale che sia).

La conservazione della natura è l’inevitabile riconoscimento della stessa.

Dimostreremo che, proprio per assicurare la conservazione della natura, il pensiero di Fini non può che risultare in contrasto con quanto dice: per natura, ogni essere umano è genitore, inteso come “generatore” di altri esseri umani. Negare la genitorialità è negare la natura, non accettare che questa si evolva come deve, il che è assolutamente anti-naturalistico.

La soluzione alle contestazioni tradizionaliste.

Ragione di contestazione è spesso, se non sempre, considerata l’impossibilità fisica degli omosessuali di mettere al mondo nuove vite. Risulterebbe quindi contro natura la loro genitorialità (il che è un paradosso: è contro natura accettare e riconoscere la natura stessa?). Potrebbe essere un’ottima soluzione riconoscere il loro diritto, concedendo loro il poter adottare bambini, di essere comunque genitori, ma non concedere loro la fecondazione assistita o, nel caso di due uomini, le diverse tecniche necessarie (utero in affitto, fecondazione dell’ovulo, ecc.), perché così si otterrebbe una situazione in cui tutti i bambini negli orfanotrofi, che hanno gli stessi diritti di qualunque altro bambino, potrebbero avere la fortuna di avere una famiglia, riconoscendo così alla coppia il diritto alla genitorialità ed al fanciullo il diritto alla famiglia.

Modernità è ovviare ciò in cui la natura trova limite, rendendo infelice anche la vita di un bambino meno fortunato, non opporsi a ciò che esiste sin dall’alba dei tempi.

Hobbes e la jus naturalis come conclusione all’oppressione tradizionalista.

In conclusione, riconoscere la natura dell’uomo è riconoscere <<la libertà che ciascuno ha di usare il proprio potere a suo arbitrio per la conservazione della sua natura, cioè della sua vita […] secondo il suo giudizio e la sua ragione>>. Conservare la natura equivale a riconoscere e rispettare la libertà primigenia di ogni uomo. Dare limitazioni che la natura non dà o ignorare soluzioni a banali problematiche di questo tipo non lo è proprio per nulla, è anzi imporre proprie ideologie e opprimerne di altre che non coincidono con le nostre.