“Comprendere è impossibile , ricordare è necessario!”

 

Considerate se questa è una donna , senza capelli e senza nome, senza più forza di ricordare…” così recita una strofa della poesia di Primo Levi , “ Se questo è un uomo”.

Il poeta  fu deportato nel 1944 nel campo di concentramento di Auschwitz , spogliato di tutto , anche del suo nome per diventare un numero.

Questo fu il destino di milioni di persone , non solo ebrei, ma omosessuali, zingari  malati e testimoni di Geova , che vennero sterminati dai nazisti del terzo  reich, con l’obbiettivo di creare un “mondo più puro”. Lo sterminio ebbe le sue radici in una forte ideologia razzista e antisemita , il progetto di Hitler era  di purificare tutto ciò che non fosse ariano. La persecuzione degli ebrei , cominciò tra l’8 e il 9 Novembre del 1938 ( la notte dei cristalli) , quando in tutta la Germania le sinagoghe furono date alle fiamme e i negozi ebraici  distrutti , poi con l’istituzione dei ghetti nel 1939  (il primo fu quello di  Lodz in Polonia), questi erano dei luoghi fatti per isolare gli ebrei dal resto della popolazione , i nazisti giustificarono la ghettizzazione, con motivazioni diverse, dicevano che erano “sporchi portatori di epidemie , che avevano dato vita al mercato nero , e potevano essere delle spie.

La ghettizzazione si estese in tutta Europa, a Roma  sorse sulle rive del Tevere, al suo interno vissero tra le 3000 e le 7000 persone , fra mille difficoltà;  nel 1943 i tedeschi  entrarono nel ghetto  e deportarono  2091 ebrei.

Anche nel nostro  paese , la via “Ughetto” testimonia la presenza in passato di un ghetto ebraico , la zona corrisponde  al quartiere dove si trova la chiesa S. Giovanni , essa sostituì nel 1534 la sinagoga.

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Attraverso questo processo di emarginazione si arrivò a quello che Hitler chiamava “soluzione finale” , sorsero così decine di campi di concentramento in tutta l’Europa dove giungevano ogni giorno “ carichi” di persone. Una superficiale selezione  risparmiava momentaneamente la vita  a chi era in grado di lavorare;  altri venivano mandati nelle camere a gas ,dove morivano per asfissia, altri ancora diventavano vittime degli esperimenti , come quelli sui gemelli fatti da J.Mengele.

Anche in Italia  nel campo di concentramento a Fossoli , trovarono la morte circa 8000 ebrei Italiani.

Tra  il 1939 e il 1945 , circa 6.000.000  ebrei vennero uccisi dai nazisti , con l’obiettivo di creare un mondo più puro.

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Con il processo di Norimberga  molti dei capi nazisti ancora in vita vennero arrestati e processati per crimini contro l’umanità , crimini che non devono essere mai dimenticati.

E  per non dimenticare   venne istituito il “ Il giorno della memoria” in commemorazione delle vittime dell’olocausto .

Anche a scuola  ovviamente  abbiamo dedicato questa settimana alla shoah , leggendo brani tratti dal diario di Anna Frank,  una ragazzina  ebrea che  fu costretta a nascondersi  con la sua famiglia e altre tre persone, in un alloggio segreto ad Amsterdam ; dopo circa due anni vennero catturati e deportati nei campi di concentramento.

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L’unico superstite fu il padre, che fece pubblicare il diario che Anna aveva scritto durante il periodo di clandestinità;  leggendo queste pagine  ho compreso  quanto sia importante poter vivere liberi.

Sempre a scuola abbiamo visto il film  di Mark Herman , “Il  bambino col pigiama a righe “ una drammatica storia che narra della forte amicizia tra due bambini , uno tedesco l’altro ebreo. Il bimbo tedesco, in segreto, porta da mangiare e gioca con il suo nuovo amico che è rinchiuso in un campo di concentramento. Il legame tra i due è talmente forte che  il bimbo tedesco indossa i vestiti del piccolo ebreo per aiutarlo a ritrovare il padre che era scomparso.il giorno della memoria

Ma superare il filo spinato porterà il piccolo tedesco a perdere la vita.

Questo, è per me un giorno molto triste;   è brutto vedere la crudeltà degli  uomini e, a volte, mi chiedo quando l’uomo  capirà che non esistono razze.

Francesca Artale