Buongiorno professoressa,
le racconto la mia prima giornata ai mondiali brasiliani e nei giorni prossimi le racconterò le altre, come mi ha chiesto prima che partissi. Sono arrivato ieri, qui c’è un gran caldo ma l’albergo dove ci ospitano è accogliente, offre ogni tipo di conforto. Sono proprio fortunato, ho pensato. Sono arrivati atleti da ogni parte del mondo e questa mattina ci sono state le prime gare. Sono contento perché è andata bene: nella sfida con la Cina abbiamo vinto sia nel singolo che nel doppio. Ma non è di questo che voglio parlarle. Prof, voglio parlarle di un’altra cosa. Oggi per la prima volta siamo usciti dall’albergo per andare al circolo di tennis e durante il tragitto ho visto tante cose brutte che non mi aspettavo assolutamente.
Avevo sentito parlare di tanta miseria e avevo visto in TV tutta questa povertà nella grande città e anche in questi piccoli paesi ma oggi ho avuto la “fortuna” di osservare tutto questo con i miei occhi e ho i brividi. Penso che tutti dovrebbero vedere tutto ciò per capire quali sono i veri problemi della vita. Per strada i bambini giocavano a calcio scalzi. Non hanno le scarpe, neanche le ciabatte. Sono poveri, Si passa da una zona di palazzoni moderni, ad un’altra di case con i tetti di cartone. E qualche volta in mezzo ai palazzoni ci sono case poverissime: si vedono due “mondi opposti” uno accanto all’altro, come se fosse normale che qualcuno è ricco e tanti sono poverissimi. Ora siamo in albergo, stasera giocheremo con la Nuova Zelanda. Le scriverò più tardi o domani.
Luca Potenza