I social stanno davvero aumentando la solitudine?

Ogni uomo, probabilmente, nel corso della sua vita si è ritrovato ad affrontare la solitudine. Esistono, però, diversi tipi di solitudine che variano da persona a persona: ognuno la vive, la immagina e la interpreta a modo suo. Partendo dalla citazione del Piccolo Principe, “Gli uomini coltivano cinquemila rose nello stesso giardino… e non trovano quello che cercano” possiamo affermare che nonostante un individuo si trovi fra tanta gente, questo si sentirà comunque solo. Per molti, però, può anche essere un’opportunità per raggiungere la strada della propria ricerca interiore. Al giorno d’oggi, la società, attraverso i mass-media, gli slogan pubblicitari e i mezzi di comunicazione, accentua l’individualismo.
Il 5 dicembre del 2014, venne pubblicato il 48° Rapporto Censis che ci fornisce i dati del rapporto tra gli italiani e i social network: il 49% degli utenti web e l’80% degli utenti tra 14 e 29 anni. Il Censis rileva che tra il 2009 e il 2014 gli utenti di Facebook con un’età compresa tra 35 e i 45 anni sono aumentati del 153%, mentre gli over 55 sono aumentati addirittura del 405%.
I social network hanno rivoluzionato le nostre vite, permettendo di alimentare la solitudine e provocare diversi pensieri, quali la non considerazione e la dimenticanza dell’individuo da parte della società, considerando il “postare” un modo per non sentirsi solo.
“La paura di oggi è quella di non essere notati e si confonde la vita su Facebook con quella vera”, disse Bauman, sociologo, filosofo e accademico polacco. Egli si era soffermato sul potere della Rete e dei social network, confrontandosi con la società immaginata da George Orwell in “1984”: “Oggi non abbiamo paura di essere visti troppo, abbiamo paura della solitudine, il virus che mina e compromette il senso della vita è l’esclusione, l’abbandono. E su questo traggono vantaggio i social network”, diceva ancora Bauman.
Esiste una differenza tra essere soli e sentirsi soli. La prima è un dato di fatto; la seconda è una condizione interiore, sentimentale, che spesso appare senza speranza.

 

Noemy Rapisarda, Rossella Santangelo, Rebecca Fiscella