Diciamo no al junk-food

 

L’alimentazione è uno dei temi più dibattuti oggigiorno,principalmente quella giovanile,poiché le loro  abitudini alimentari seguono delle regole non corrette e che mostrano perplessità.

I ragazzi appartenenti alla nuova generazione consumano maggiormente cibi considerati “spazzatura o junk-food” (dunque non sani), allontanandosi sempre più dalle vecchie  tradizioni culinarie della nostra civiltà, a favore di altri “modelli” importati dall’esterno,come ad esempio quelli nord-americani che dal punto di vista nutrizionale non sono corretti.

L’alimentazione viene molto condizionata dallo stile di vita che ognuno di noi conduce , poiché se i ritmi giornalieri sono molto attivi, un cibo non sano ma più veloce da comprare o preparare può sottrarre meno tempo, ciononostante sarà controproducente per la nostra salute. Uno stile di vita allo stesso tempo non  attivo ma passivo e sedentario , nel quale l’ingestione di alimenti non sani è frequente , può generare una malattia come l’obesità. Altre malattie meno in simbiosi con il cibo ma comunque strettamente collegate a quest’ultimo , sono il diabete o i vari problemi cardiaci e circolatori.

L’anoressia è anch’essa un disturbo apportato da squilibri alimentari i quali viceversa decidono di dimagrire, e mostrano un’irrazionale paura di recuperare il peso perduto, anche se denutriti; a volte, però, l’anoressico si arrende al senso di fame e, paradossalmente, potrebbe diventare bulimico, cioè anch’esso ossessionato dal controllo del peso, ma portato periodicamente a cedere allo stimolo e ad abbuffarsi.

Concludendo, seguire una dieta non indica solamente un regime alimentare ma viceversa deve essere considerata in termini di ciò che è utile e ciò che è invece dannoso per il nostro organismo . Seguire una dieta sana e bilanciata infatti ci permette di rimanere in salute mentre un’alimentazione troppo rigida scelta per ottenere uno stato fisico ideale può danneggiarci, oltre a toglierci il piacere di mangiare bene e di ritrovarci intorno a un tavolo in uno dei pochi momenti di socialità ancora condivisi nella società occidentale.