Doña Gramática, lo spettacolo in spagnolo del Boggio Lera

Si intitola “Doña Gramática”, perché “tutti gli elementi grammaticali prendono vita cioè vengono rappresentati da personaggi che li incarnano”. La professoressa di lingua spagnola, Sonia Alessandra, ci dà al cune anticipazioni sullo spettacolo teatrale che, come ogni anno, gli studenti dell’istituto Boggio Lera realizzano in spagnolo e che prenderà parte a un festival a cui partecipano tutte le scuole di Catania.IMG_0457
Alla fine del Festival, ogni scuola avrà una targa di riconoscimento per la partecipazione.

Professoressa, qual è il progetto? E su cosa si basa?
“Riguarda la produzione di un’opera in lingua spagnola finalizzata a uno spettacolo teatrale che avviene ogni anno, si chiama “festival del teatro spagnolo”. Oltre al fatto di partecipare come istituto ad un festival, ha soprattutto delle finalità didattiche che sono quelle di imparare meglio l’uso della lingua sotto una veste pragmatica, conoscere la letteratura, giocando”.

Quando e dove avverrà la rappresentazione?
“Quest’anno sarà alla fine di aprile anche se gli anni scorsi è stata a maggio. Quest’anno siamo ospitati in un teatro di Misterbianco, il Nelson Mandela”.

Qual è il tema dello spettacolo?
“Solo da due anni le rappresentazioni sono libere, perché fino a due anni fa il festival dava un filo conduttore per tutti gli spettacoli delle diverse scuole. Quest’anno noi abbiamo scelto di giocare con la grammatica. Quindi il testo è un gioco teatrale creato da un poeta spagnolo che è “Salinas”, quando già era in esilio negli Stati Uniti. Lui sottolinea le difficoltà della grammatica spagnola per gli americani”.

Possono partecipare gli alunni della scuola di tutti gli anni?
“Si, noi abbiamo fatto una chiamata a tutte le classi e hanno risposto i ragazzi che hanno una versatilità teatrale e che hanno tempo perché è un’attività che richiede tempo nel pomeriggio. Inoltre siamo coinvolti tutti i docenti di spagnolo”.

 

IMG_0455Quanti giorni a settimana vi riunite? Inoltre vi riunite nel pomeriggio?
“In media uno o due giorni a settimana e ci riuniamo dopo la scuola per circa due ore”.

Da quanti anni si svolge quest’attività?       
“Già da cinque anni, però i primi anni è stata svolta come progetto perché c’erano i progetti PON, infatti era portato avanti da docenti esterni alla scuola, da alcuni professionisti di teatro. Da due anni, invece, non essendoci più i progetti finanziati lo facciamo noi docenti della scuola”.

 

 

NICOTRA AGATA E TUCCI ANNA PAOLA