I corridoi umanitari , una pagina di storia finalmente umana

Sono centinaia di migliaia i profughi giunti in Europa dall’inizio di quest’anno. E mentre si tiene un triste conto del numero dei dispersi e morti in mare, sono circa 200 i profughi entrati in Italia legalmente e in sicurezza grazie all’istituzione di Corridoi Umanitari.

Il progetto vede cooperare le autorità governative italiane e tre organizzazioni : Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle chiese evangeliche e Tavola valdese. Il Ministero degli Esteri e dell’Interno italiani si occuperanno di coordinare le modalità operative del progetto e,ai sensi dell’art.25 del Regolamento visti dell’Unione Europea, rilasceranno i visti. Le organizzazioni offriranno sostegno economico e si occuperanno di individuare,secondo un criterio di vulnerabilità, le liste dei mille profughi beneficiari del transito diretto dal paese di partnership (Libano e Marocco,in una prima fase) all’Italia mediante un ponte aereo.

corridoiIl progetto non si limita a consentire l’ingresso legale nel paese. «Si riesce a creare una rete umana piuttosto importante» aggiunge Emiliano Abramo, responsabile della comunità di Sant’Egidio di Catania, facendo riferimento al sistema degli Sponsor (già in vigore in America e in Canada ,e nell’ultimo biennio anche in Germania). «Si tratta di un processo veramente virtuoso perché non lascia nulla al caso ma garantisce l’integrazione», dice Abramo. Gli sponsor (soggetti singoli,associazioni, parrocchie..) provvederanno al sostentamento dei richiedenti asilo e cercheranno di agevolarne l’integrazione all’interno della società. L’istituzione dei Corridoi Umanitari si prospetta come la possibile soluzione ad una crisi umanitaria che vede coinvolta , in maniera particolare, la costa sud dell’Europa. Si azzera il numero di morti in mare, si abbattono i costi sostenuti dall’Europa per il controllo del mediterraneo, i servizi di accoglienza e sicurezza (a tal proposito, l’accordo stipulato a marzo tra U.E e Turchia costerà 300milioni di euro nei prossimi sei mesi) e ,dice Abramo, «sopratutto viene finalmente riconosciuta al migrante la dignità di uomo».

Sessantasette anni fa a Parigi , veniva firmata la Dichiarazione universale dei diritti umani. Dichiarazione che pone nel preambolo il concetto di riconoscimento di dignità «a tutti i componenti della famiglia umana» e dei loro diritti «uguali ed inalienabili». Ed è proprio facendo particolare riferimento ad uno degli articoli della sopracitata Dichiarazione (primo comma dell’art.14) che prende forma l’iniziativa umanitaria avviata dalle tre organizzazioni .

Art.14 -«Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni.»

Gloria Cantone