Matteo Renzi: 50 sfumature di Premier

DI ARRIGO GRASSO, GIUSEPPE D’ARRIGO, MATTIA DI LEO, CLAUDIO CELANO ED ENRICO PENNISI

L’11 Gennaio 1975 nasceva a Firenze un uomo destinato ad una vita politica molto particolare, la cui ascesa al potere, da Sindaco a Premier, era immaginabile dapprima solo in una serie tv americana, ma ora è reale. Nella Firenze rinascimentale il cardine del potere mediceo era il controllo delle candidature, quella che formalmente doveva essere una repubblica in realtà era una signoria. L’Italicum e la riforma costituzionale di Renzi gli forniranno un potere del tutto eguale a quello dei suoi concittadini del passato. Renzi sembrerebbe essersi ispirato nella sua politica all’opera di un altro concittadino, il Principe di Niccolò Machiavelli, una guida su come gestire uno stato, nonché ormai caposaldo della nostra letteratura. Il problema sorge perché Machiavelli spesso suggerisce, per garantire l’unità dello Stato, comportamenti non sempre conformi alla nostra morale comune. Il fine politico dello scritto è stato spesso criticato per le sue idee non sempre consone alla morale comune. “Colui che inganna – scrive Machiavelli – troverà sempre chi si lascerà ingannare”.  L’inganno di Renzi è stato, come ogni buon politico, quello di promettere traguardi irraggiungibili in un breve lasso di tempo quale la durata di un mandato. Promesse come la risoluzione del problema sui precari e molte altre. Machiavelli scrive inoltre “Ognuno vede quello che tu pari, pochi sentono quello che tu se’”, cioè una minoranza di italiani ha realmente capito ciò che Renzi è. Non è infatti un caso che il consenso pubblico nei confronti di Renzi sia drasticamente calato nel corso degli ultimi anni e adesso è il momento in cui si mostra agli occhi di tutti la demagogia dietro ai suoi discorsi e alle sue candidature. Il fine giustifica i mezzi- celeberrima asserzione machiavelliana in realtà mai pronunciata dal Fiorentino, ma che ne riassume appieno il pensiero politico espresso nello scritto. In un paese tuttora dominato dalla corruzione, le azioni non sempre regolari di Renzi potrebbero forse essere giustificate come volte alla sopravvivenza dello Stato Italiano.Il nostro premier non sarà dei più corretti, ma d’altronde abbiamo il mondo che meritiamo.