Prende il nome del vulcano catanese la manifestazione ormai conosciuta e diffusa tra molti giovani e adulti, il festival internazionale del fumetto e della cultura popolare, Etna Comics, un’idea che con gli anni è cresciuta e ha raggiunto alti livelli, alla pari di molte altre manifestazioni italiane (come il Lucca Comics and Games, il Romics di Roma o il Comicon di Napoli).
“Etna Comics – dice Antonio Mannino, direttore generale di Etna Comics – nasce da un’idea non originale della fiera del fumetto. La nostra novità rispetto alle altre manifestazioni è l’ampliamento di questo progetto anche nell’ambito della cultura popolare, che comprende musica, cinema, teatro e altre tendenze come il mondo giapponese e Youtube”.
Etna Comics è una manifestazione che dura solo i quattro giorni in cui viene organizzata o ci sono altre date inerenti ad essa durante l’anno?
“Assolutamente no. A dicembre, come ogni anno, abbiamo organizzato il Day Zero, un assaggio gratuito dell’evento ufficiale, che si terrà a giugno, dove sono stati anche messi in vendita i nostri abbonamenti ad un prezzo scontato. Inoltre da pochissimo abbiamo inaugurato al borghetto Europa una caffetteria e fumetteria, che dà la possibilità di unire al momento piacevole del caffè quello di leggere un fumetto”.
Quando verrà pubblicato il programma di questa nuova edizione?
“Il programma di Etna Comics è il lavoro più complesso da svolgere e quello che viene redatto per ultimo, infatti in genere viene pubblicato una settimana prima della manifestazione. Ciò che invece abbiamo già divulgato è il manifesto di Etna Comics 2017.”
Cos’è più precisamente il manifesto?
“Il manifesto ha il compito di raccontare, attraverso un’immagine, ciò che succederà all’interno della manifestazione. È considerato il logo del festival e si prolunga fino alla fine di Etna Comics. Per noi assume un ruolo importantissimo, infatti l’autore viene selezionato tra migliaia e migliaia di disegnatori di tutto il mondo. Quest’anno l’artefice del manifesto è Alex Maleev, un fumettista di origine bulgara che lavora per la Marvel, uno fra i più apprezzati disegnatori al mondo.
Poiché ogni anno in effetti cerchiamo di raffigurare temi che esaltino la nostra terra, il personaggio protagonista del logo di quest’anno rappresenta la tradizione dei pupi siciliani, Uzeta. Tra i pupi difatti è l’unico ad avere origini catanesi (Orlando ad esempio è francese) ed è l’immagine di un uomo che grazie ad una forza d’animo incredibile, dal nulla diventa grande, un po’ come la nostra Etna Comics. Nel manifesto è presentato in una veste un po’ supereroistica e in versione post-moderna, come si può notare dai tatuaggi sulle braccia”.
Quali generazioni sono più coinvolte a venire all’Etna Comics?
“È difficile dirlo perché Etna Comics è una manifestazione aperta veramente a tutti, dai tre ai novant’anni; ce n’è per tutti i gusti: dallo youtuber più famoso tra i ragazzini fino agli autori come Ivo Milazzo, Giancarlo Berardi o Milo Manara, che vengono apprezzati da persone più adulte. Quindi non c’è un’età specifica, ma è chiaro che è la fascia tra quattordici e i venticinque anni quella presente in massa”.
Ci saranno ospiti speciali nella prossima edizione di Etna Comics? Diversi da quelli delle scorse edizioni?
“Sì, ma non si possono ancora dire. La vera sfida è quella di essere sempre diversi e di trovare novità per ogni anno”.
In questa nuova edizione troveremo quindi tante nuove ed incredibili sorprese, che come ogni anno rendono Etna Comics un’esperienza unica e da non perdere.
Edoardo Castorina e Martina Zucchero