Ammesso che con il termine proibizionismo si intenda il divieto sulla fabbricazione,vendita,importazione e trasporto di alcool sancito negli Stati Uniti nel periodo che va dal 1919 e il 1933, con questo termine indichiamo anche la coltivazione,trasporto,importazione e, cosa più importante,consumo della cannabis e i suoi derivati.
Pur ammettendo che con il proibizionismo si possa ridurre il consumo e il commercio della cannabis,che si possa avere un maggiore controllo e che si possano avere delle leggi ferree e severe, nondimanco il consumatore è indotto alla ricerca della sostanza vietata implicando così la nascita e la proliferazione di mercati neri gestiti per la maggior parte dei casi da organizzazioni mafiose. Adunque, cosa comporterebbe la legalizzazione della cannabis?
Si porti l’esempio concreto dello stato del Colorado,che approvando la legalizzazione delle droghe leggere,ha portato ad un aumento delle entrate fiscali da parte dello Stato e una diminuzione dei crimini e reati da parte della popolazione.
Poichè oggi il mercato della marijuana è nelle mani delle organizzazioni criminali, legalizzare vorrebbe dire togliere una fetta importante del mercato degli stupefacenti proprio alla malavita e la produzione nel territorio italiano sarebbe gestito dallo Stato; un esempio valido è lo stato dell’Uruguay che, grazie alla legalizzazione e alla produzione interna da parte dello stato, è riuscito a indebolire economicamente la criminalità organizzata.
Di poi in molti Stati la marijuana viene già utilizzata per alleviare il dolore dei malati terminali o comunque come ausilio durante cure particolarmente dolorose. Ad esempio, da quando il Colorado ha approvato la legalizzazione, vi è stato un aumento delle immigrazioni da parte di coloro che hanno bisogno dell’utilizzo di questa sostanza per le terapie mediche. Per contrario, la legalizzazione potrebbe avere anche conseguenze negative.
Legalizzare la marijuana significa di fatto renderne lecito l’utilizzo anche a livello morale. Sarebbe necessario contrastare lo sviluppo di abitudini pericolose come il consumo di droghe, soprattutto nelle fasce d’età più giovani che sono più esposte a danni cerebrali permanenti, poichè l’uso prolungato di questa sostanza aumenta la probabilità di sviluppare sintomi psicotici, come la schizofrenia e il disturbo bipolare.
Giuseppe Mancuso, Angelo Fragalà, Francesco Giordano, Graziano Torre