Closing Milan, perchè si perchè no

Manca davvero poco ormai al tanto atteso closing in casa Milan,salvo colpi di scena clamorosi, col passaggio del 99,96% delle quote rossonere da Fininvest, la holding di Silvio Berlusconi attuale presidente a Yonghong Li, uomo d’affari cinese a capo della società Haixia Capital insieme al suo braccio destro Han Li. Una “telenovela” che va avanti da troppo tempo ma che finalmente dopo ben 9 mesi di trattative e accordi saltati dovrebbe finalmente volgere al termine grazie all’aiuto di Marco Fassone, futuro AD del Milan che grazie ai suoi contatti è riuscito a mettere in contatto l’uomo d’affari cinese con il fondo americano “Eliott Management Corporation” riuscendo a ottenere un prestito di 300 milioni da restituire con gli interessi entro 18 mesi, permettendo alla trattativa di proseguire, dopo il rinvio dello scorso 3 Marzo.

Come sappiamo il closing è fissato per il 14 Aprile, ma fonti vicine all’operazione sostengono che si sta lavorando per anticiparlo di un giorno in modo da evitare qualsiasi tipo di confusione dovuta alle feste pasquali e al derby del 15 Aprile contro l’Inter.

La questione del passaggio di proprietà ha spaccato in due la tifoseria rossonera, poiché una parte dei tifosi, spinti dalla disperazione di questi ultimi anni deludenti più che altro, aspetta con ansia la conclusione di questa vicenda, sognando un Milan vincente come un tempo, in grado di competere in tutte le competizioni, con una buona organizzazione societaria e acquisti di primo livello a suon di milioni. Un’altra parte, quella più razionale ,  che nutre diversi dubbi non solo sull’esito finale del closing, ma sulla gestione futura della società in quanto Yonghong Li non sembra avere le capacità finanziare adeguate per rispettare le promesse fatte in questi mesi, visto che dovrà anche ritornare i soldi al fondo di Paul Singer. Lo spettro di un fallimento e di un passaggio di quote ad un fondo americano totalmente disinteressato al futuro del Milan non è poi cosi lontano. In conclusione, allo stesso modo in cui Berlusconi negli ultimi 30 anni ha salvato e reso grande il Milan, adesso siamo in molti a pensarlo,  lo sta mandando al patibolo.