Carri allegorici: I giganti di cartapesta accendono il Carnevale di Acireale

“Quello di Acireale è il terzo carnevale d’Italia” annuncia fiero il presidente della fondazione carnevalesca Antonio Belcuore, che nell’intervista svoltasi giorno 13 di Febbraio, fornisce agli studenti informazioni riguardanti la tradizione dei carristi acesi. Saranno ben otto quest’anno i carri in competizione, realizzati da altrettanti cantieri che gareggiano per la conquista del primo premio, il quale verrà assegnato in base al livello generale delle macchine, alle innovazioni presentate ed alla lavorazione complessiva.

“La cartapesta è un’arte, e come tale vorremmo poter essere presto in grado di renderla fonte di reddito anche al di fuori del periodo carnevalesco” , pronostica il presidente, alla domanda postagli circa gli obiettivi futuri della Fondazione. Quest’anno i temi riguarderanno diversi argomenti di attualità, dalla pericolosità incombente degli OGM alla satira politica, da sempre considerato argomento di spicco nella tradizione allegorica del carnevale di Acireale. Si tratta di meccanismi estremamente delicati,basti pensare all’estrema deperibilità della cartapesta,e alla difficoltà nel manovrare le mastodontiche macchine che ogni anno vediamo sfilare in perfetto ordine per le strade della nostra città.

Tra gli obiettivi futuri vi è inoltre un progetto riguardante la realizzazione di un vero e proprio museo dove verranno conservati i pezzi più belli e particolari dei carri del passato, dopo il completo smantellamento alla fine della manifestazione. “Oggi ogni cantiere lavora con impianti elettrici a norma e servizi igienici funzionanti, il che crea condizioni ottimali sotto il punto di vista lavorativo.” Spiega Belcuore,che ci informa a proposito delle ultime migliorie messe a punto per la messa in sicurezza delle aree di lavoro.

Nonostante il budget annuale sia inferiore ai carnevali di città del calibro di Venezia e Viareggio, si va avanti a lavorare superando le difficoltà economiche. Del resto,come affermato da uno degli operai presenti alla rifinitura del carro rappresentante i miti della trinacria, “Noi siciliani siamo caratterizzati da una grande forza interiore,che ci permette di non piegarci davanti agli ostacoli” .