Il Palazzo di Diocleziano

LA VITA

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Diocleziano nacque nel 244 d.C. in Dalmazia da una famiglia di umili origini; l’unica possibilità di ascesa sociale era rappresentata dalla carriera militare.

La sua carriera militare iniziò nel 270 quando Diocleziano entrò nell’esercito e combattè in Gallia sotto Aureliano e Probo e nel 280 divenne comandante militare.

Nel 282 divenne comandante della guardia personale dell’imperatore Caro.

Alla morte del sovrano, avvenuta durante una spedizione in Persia, si accesero le lotte per la successione e nel settembre del 284 Diocleziano fu acclamato imperatore dalle legioni.

Dopo una solenne cerimonia, il 2 maggio 305, deposta la carica e il titolo di Augustus, si ritirò in un meraviglioso palazzo fatto costruire appositamente per lui a Spalato.

 

Storia del palazzo

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Diocleziano nel 293 cominciò a farsi costruire un enorme palazzo dove vi visse dal 305 fino alla morte, avvenuta nel 311.

La trasformazione del palazzo avvenne nel VII secolo, quando gli abitanti di Salona, decimati dall’invasione degli slavi e degli avari, trovarono rifugio al suo interno. E così, da quello che era stato un – seppur immenso – edificio, nacque una città: Spalato.

I nuovi residenti diedero alla città-palazzo un’organizzazione ecclesiastica. E fu il loro vescovo, Giovanni da Ravenna, a trasformare il mausoleo in chiesa cristiana (oggi è la splendida cattedrale cittadina), mentre l’adiacente tempio di Giove divenne un battistero.

La posizione geografica

Il Palazzo di Diocleziano, situato a Spalato (Croazia), è un imponente complesso architettonico fatto edificare dall’imperatore Diocleziano, molto probabilmente fra il 293 ed il 305, allo scopo di farne la propria dimora. Il palazzo con le sue mura coincide col nucleo originario del centro storico della città.

 

La struttura del palazzo

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Il palazzo di Diocleziano a Spalato aveva la pianta tipica degli accampamenti militari romani (castrum), con quattro poderose torri quadrate agli angoli della cinta muraria e, all’interno, due strade perpendicolari che si intersecavano ad angolo retto (cardo e decumano); un lato affacciava sul mare.

La facciata del palazzo era caratterizzata dalla successione di aperture ad arco su pilastri; contro ciascun pilastro si appoggiavano semicolonne.

Inoltre arcate di maggior dimensione rompevano il susseguirsi monotono delle aperture.

Al punto di incontro tra la cinta muraria e gli assi viari principali si aprivano le quattro porte, affiancate da torri a base ottagonale: la Porta Aurea a Nord, la Porta Argentea a Est, la Porta Ferrea a Ovest e la Porta Aenea o Bronzea a Sud, verso il mare.

Le tre porte di terraferma sono massicce, ad arco, affiancate ognuna da 2 torri a base ottagonale

Il lato meridionale era l’unico a non essere difeso dalla cinta muraria perché si affacciava sul mare.

 

LE QUATTRO PORTE PRINCIPALI

 

  • PORTA AUREA A NORD

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Sopra questa porta, internamente, venne costruita nel medioevo una piccola chiesa dedicata a S. Martino. L’arco d’ingresso è fiancheggiato da due nicchie arrotondate che ospitavano due statue successivamente fatte trasportare a Venezia.

  • PORTA FERREA A OVEST

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Sopra la porta Ferrea  fu costruita un’altra piccola chiesa dedicata a San Teodoro, il cui antico campanile preromanico è il più antico di tutta la costa dell’Adriatico orientale. In questa ala, ai piani superiori, c’erano sale di ricevimento e stanze private dell’imperatore.

La croce scolpita sull’architrave della Porta ferrea è il più antico simbolo cristiano presente a Spalato.

 

  • PORTA ARGENTEA A EST

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Vicino la porta Argentea, oggi troviamo una piazza adibita a mercato. Nei piani superiori vi erano le sale da pranzo.

 

 

  • PORTA BRONZEA A SUD

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La Porta Aenea o bronzea, sul mare a sud, appare oggi incassata tra due edifici moderni.

 

Il complesso era diviso in quattro riquadri principali: i due a nord ospitavano caserme, servizi e giardini, mentre la parte meridionale ospitava il quartiere imperiale e un immenso cortile.
Dalla prosecuzione colonnata della strada nord-sud si poteva giungere al portico detto peristilio; attraverso il peristilio verso sud si accedeva a un vano a base circolare coperto da cupola e poi ad un vano rettangolare con colonne che faceva da vestibolo d’accesso agli appartamenti privati dell’imperatore, disposti sul lato lungo il mare.
Il peristilio è uno degli ambienti meglio conservati tutt’oggi, e pare che avesse la funzione di scenografia per le cerimonie ufficiali alle quali partecipava come protagonista l’imperatore.
Dal peristilio infatti si accedeva ad est e ad ovest ad ambienti di culto:
A ovest erano presenti due edifici rotondi, di uso sconosciuto, ed un tempio tetrastilo probabilmente dedicato a Giove, del quale restano ancora oggi delle rovine.
A est si ergeva l’edificio a base ottagonale del mausoleo imperiale (tomba di eccezionale monumentalità destinata all’imperatore) ; in seguito il mausoleo venne trasformato in cattedrale.

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IL MAUSOLEO ALL’INTERNO DEL PALAZZO

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L’antico mausoleo è oggi la cattedrale di Spalato ed è dedicata a San Doimo. Ha conservato quasi inalterata la sua originaria forma ottagonale circondata all’esterno da 24 colonne che ne sorreggono la copertura. L’interno a pianta circolare presenta un doppio ordine di colonne corinzie unite da un fregio raffigurante medaglioni dell’imperatore Diocleziano e di sua moglie Prisca ed è coperto da una cupola un tempo coperta di mosaici.

IL TEMPIO DI GIOVE

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Di fronte al mausoleo, ci si immette in uno stretto passaggio a ovest del Peristilio e in asse con la cattedrale, per raggiungere un piccolo tempio, probabilmente in origine dedicato a Giove, trasformato in Battistero dedicato a San Giovanni Battista nell’alto medioevo.

Solo la parte chiusa del tempio (la cella) si è conservata, con il suo portale riccamente decorato e, all’interno, il soffitto in forma di volta a botte con lacunari.

L’edificio è a base quadrangolare e sorge su una base rialzata.

Ai lati della scala, a sinistra, si trova una delle undici sfingi egiziane fatte portare da Diocleziano, priva della testa.

Il fonte battesimale è stato rivestito nell’Ottocento di lastre in pietra decorate con motivi ornamentali intrecciati di cui quella centrale raffigura un principe croato seduto sul trono.

Vi è la figura controversa di un sovrano (croato) sul trono che impugna una grande croce, con un personaggio in piedi che gli sta accanto ed un altro è steso ai suoi piedi (chi dice che si tratti di Cristo re, chi dice ancora che si tratti di San Doimo, uno dei patroni di Spalato e titolare della cattedrale).

FUNZIONE ATTUALE

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Il palazzo oggi è quindi il centro storico della città di Spalato e numerose parti di esso sono state riusate nei secoli, permettendo la loro conservazione, seppure con le inevitabili manomissioni stratificate, fino ai giorni nostri come il Mausoleo ottagonale dell’imperatore che è diventato l’attuale Duomo in epoca costantiniana.

Nel 1979 è stato iscritto dall’UNESCO nell’elenco di siti e monumenti del Patrimonio dell’umanità.