FESTA DELLA LIBERAZIONE

Ogni anno, il 25 aprile si ricorda la Liberazione dell’Italia dal  Nazifascismo.foto cl 4 neviera

Durante la seconda guerra mondiale (1939-1945), dopo il 1943, l’Italia si ritrovò divisa in due: a Nord Benito Mussolini e i fascisti che avevano costituito la Repubblica Sociale Italiana, vicina ai Tedeschi e al nazismo di Hitler, invece a Sud si formò il governo Badoglio, con alleati inglesi e americani. Per combattere il dominio nazifascista si organizzò la Resistenza formata dai Partigiani che erano: uomini, donne, bambini, anziani, preti e militari con diverse idee politiche e religiose, ma che avevano in comune la volontà di lottare per ottenere in patria la Democrazia. Il 25 aprile i Partigiani, aiutati dagli alleati entrarono vittoriosi nelle principali città italiane mettendo fine al tragico periodo di lutti e di rovine dando così il via al processo di liberazione dal Nazifascismo. Qualche anno dopo, dalle idee di democrazia, nacque la Costituzione Italiana.

foto neviere cl 4     Giulia Di Francesco,Martina Provenzale Scuola Primaria Classe4^Plesso“Neviera”

Per ricordare questa importante data per l’Italia, giorno 24 ci siamo riuniti, insieme tutti gli alunni del plesso, nell’atrio della scuola per un momento comune e ogni classe ha presentato poesie, canti e piccole recitazioni.foto unicef cl4 neviera

Abbiamo iniziato noi di 4^ esponendo il significato di questa ricorrenza. Subito dopo gli alunni della classe 5^ hanno recitato due poesie: “ Per i morti della Resistenza” di Ungaretti e “ Alle fronde dei salici” di Quasimodo.

Poi tutti insieme abbiamo intonato la canzone “Bella Ciao”, un tipico canto scritto dai Partigiani.

C’è stato anche un momento dedicato alla storia del tricolore, storia lunga due secoli. Gli alunni di 3^ hanno ricordato l’articolo 12 della Costituzione Italiana. Successivamente sono state recitate poesie come la “ Bandiera Italiana e “Anno Domini MCMXLVII”, quest’ultima di Quasimodo.foto cl 4 neviera

Per me è stato bello ed emozionante cantare l’Inno Nazionale, scritto da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro e apporre le nostre impronte rosse, bianche e verdi su tre fogli di cartoncino. Ѐ stato entusiasmante vedere il Tricolore con le nostre mani.Questo momento è stato molto significativo perché ho capito che la guerra provoca IMG-20170515-WA0000 (1)sempre molto dolore e che la storia serve a conoscere il passato per non commettere mai gli stessi errori in futuro.

                                                     Maria Grazia Presti Scuola Primaria classe 4^ Plesso Neviera

 

 

Una festa per ricordare un passato spaventoso, conclusosi 72 anni fa con  la vittoria sui nazifascisti. Proprio in questa giornata (25 aprile 1945) venne liberata Milano, che era sede del comando partigiano;  subito dopo venne liberata Torino, infine il 28 Aprile venne catturato e giustiziato  Mussolini e la guerra, finalmente, finì. I tedeschi si arresero l’8 Maggio e, il 2 Settembre dello stesso anno, i giapponesi.

Della Resistenza facevano parte i partigiani, che non potevano essere definiti un vero e proprio esercito, infatti erano civili di tutte le estrazioni sociali che, riuniti  in gruppi, si armavano in base alle proprie possibilità e attaccavano il nemico in tutti i modi possibili. Loro hanno scritto tantissime pagine per ricordare questo bruttissimo periodo.

Noi, in classe,  abbiamo ricordato questo triste evento attraverso la lettura di alcune testimonianze di Davide Lajolo e il sacerdote Davide Maria Turaldo, e le poesie di Ungaretti e Quasimodo.

Lo scrittore e giornalista Davide Lajolo racconta che, nella primavera del ’45, la voglia di ritornare ad essere libero era tanta che non sentiva più l’enorme stanchezza. Ricorda perfettamente quando, entrato ad Asti, come d’ incanto  le strade si riempirono di gente che applaudiva e da tutte le finestre sventolava il tricolore. Il  sacerdote, in un suo scritto, ha vivo il ricordo della liberazione, della gente che si abbracciava per le strade di Milano, erano felici …

Per l’occasione, tutte le classi del plesso Neviera siamo scesi nella grande sala scolastica:  abbiamo cantato diverse canzoni, “Bella ciao”, “ L’inno d’Italia”, la “Bandiera Tricolore”,  e recitato le poesie che parlavano della Resistenza. In particolare, noi, alunni di quinta, abbiamo studiato le poesie di Ungaretti “ Per i morti della Resistenza”e di Quasimodo “ Alle fronde dei salici”, le quali mettono in evidenza l’importanza della libertà e la tristezza  quando viene mortificata dall’oppressione.

Le poesie mi hanno fatto riflettere che la  guerra è sofferenza e porta tanta violenza, mentre la pace è alleanza e porta a tutti grande speranza.foto cl 4neviera

 Greta Scalone Scuola Primaria classe 5^ plesso “Neviera”