“La povertà deve sparire”

Il Comitato per  l’Unicef invita le scuole a partecipare a vari progetti, con l’obiettivo di sensibilizzare gli alunni all’accoglienza, alla non discriminazione e a rispettare i diritti dei bambini. Quest’anno la campagna Unicef viene dedicata alla povertà minorile in Italia.

Su questo argomento sono stati coinvolti molti adolescenti che partendo dal testo di una canzone rap, hanno espresso il proprio pensiero. La nostra insegnante ci ha fatto ascoltare la canzone “ Io come tu” ( la rivoluzione dei bambini) dedicata appunto alla povertà minorile.Questo testo, oltre ad essere bellissimo, è parecchio commovente perché ci fa riflettere sulla triste realtà a cui sono costretti a vivere milioni di bambini.

La povertà e la miseria esistono da sempre, ma se proviamo a porci delle domande, come ad esempio da cosa essa sia portata, riusciamo a trovare la giusta risposta:  sicuramente non è opera di Dio, bensì è il risultato dell’egoismo umano.unicef

Non tutti i poveri o tutti coloro che soffrono sono meno intelligenti o meno capaci di coloro che hanno avuto la fortuna di vivere in comodissime case e potersi permettere tutto ciò che desiderano dalla vita. In molti casi la loro povertà è tramandata dai padri, dai nonni e non riescono a venirne fuori. I ragazzi, rivolgendosi alle autorità, cioè a coloro che stabiliscono le leggi, dicono chiaramente che il mondo così com’è non gli sta proprio bene, non accettano le cosi tante ingiustizie e diversità.

Noi alunni delle varie classi siamo stato invitati dalle insegnanti a far sentire la nostra voce, provando a scrivere una canzone, cercando di esprimere ciò che provavamo.

Un pomeriggio, io con la mia compagna ed amica abbiamo pensato di provarci, inizialmente ci sembrava difficilissimo, ma dopo aver ascoltato il brano diverse volte, ci siamo fatte trasportare dall’emozione e come per magia le parole venivano fuori una dietro l’altra. Siamo riuscite a comporre un piccolo brano dal titolo “ Io non son diverso”, abbiamo scritto con il cuore in mano, immedesimandoci nella difficile condizione che affligge milioni di persone. Abbiamo cercato di far capire che anche se piccoli siamo capaci di distinguere il bene dal male, anche se spesso sembriamo distratti e indifferenti al mondo che ci circonda riusciamo perfettamente a comprendere che non c’è molta giustizia. A volte veniamo manovrati come pupazzi e catalogati in base alla provenienza della famiglia: chi appartiene ad un ceto più elevato può scegliere e  trova sempre le porte aperte, chi invece appartiene a famiglie umili e disagiate è costretto a tacere e ad accontentarsi di ciò che gli viene proposto.

Quando la maestra lo ha letto è rimasta molto soddisfatta e ha deciso di farcela cantare tutti insieme, riprendendoci.

Si è sempre parlato e oggi più che mai della povertà. Purtroppo nonostante l’epoca in cui viviamo venga definita  l’era del benessere, l’epoca della grande evoluzione sociale, un numero considerevole di persone si trova in condizioni di emarginazione, di inferiorità escluso da una vita dignitosa e serena, privo del lavoro. Per cambiare questa difficile situazione, tutti noi dovremmo impegnarci a dar vita ad una rivoluzione pacifica e non violenta, con uomini disposti a morire per difendere i poveri.

I poveri non hanno armi, non hanno giornali e televisioni per far sentire la loro disperazione, però hanno una gran voglia di vivere.

Non è assolutamente bello vivere nell’indifferenza, nell’egoismo e far sempre finta che tutto vada bene.

Non si può sempre fingere e non pensare ai quei bambini i che ogni giorno sono costretti a vivere nel terrore a combattere senza sapere perché…

Loro non sono diversi da me, ed io non sono diversa da loro, per tutti noi gli stessi diritti.

Senza giustizia non ci sarà mai pace e senza amore per il prossimo non ci sarà mai salvezza.

Greta Scalone