UNA VITA CONTRO LA MAFIA

hsuucgIl titolo del film “I cento passi” indica la distanza tra l’abitazione della famiglia Impastato e la casa del boss mafioso Badalamenti.

A Cinisi, un paesino della Sicilia dove la mafia domina e controlla la vita quotidiana, è ambientata la storia di Giuseppe Impastato, detto Peppino, ribellatosi alla mafia e al padre mafioso Luigi Impastato. Peppino viene introdotto nella “politica” dal padre che spera che lui diventi un capo, ma egli non vuole un futuro identico a quello del padre. Con alcuni amici apre una piccola radio antimafia parlando in modo ironico su Tano, amico di Luigi Impastato. Peppino nel 1978 si candida nelle liste di Democrazia Proletaria per le comunali, ma viene ucciso due giorni dopo nella notte tra l’8 e il 9 maggio.  Verrà massacrato e la sua morte sarà fatta passare per un suicidio. Nel 1997 la Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio di Gaetano Badalamenti come mandante dell’omicidio.

In un breve biografia, Peppino scrive:

“Arrivai alla politica nel lontano novembre del ’65, su basi puramente emozionali: a partire cioè da una mia esigenza di reagire ad una condizione familiare ormai divenuta insostenibile.”

Peppino già da bambino era partito con l’idea di ribellarsi alla mafia e a suo padre. Si ribellò quindi al mafioso che abitava nelle sue stesse mura e arrivò al suo scopo. Purtroppo il suo tentativo si concluse in maniera tragica.

“ I cento passi” è un film di impegno civile che si assume il compito di ricordarci che la lotta alla mafia è dovere di tutti indipendentemente dall’appartenenza politica e addirittura anche familiare.