Il primo atto di discriminazione femminile si consumò durante la creazione dell’uomo. Infatti il primo libro della Bibbia narra che Dio creò l’uomo, Adamo, attraverso la polvere ; invece la donna, Eva, attraverso la costola di Adamo dando l’idea che la donna deriva dall’ uomo e che senza di lui non sarebbe esistita.
Molte discriminazioni, nei confronti della donna, sono riportate nel primo libro della Bibbia, ma una delle più gravi è proprio quella in cui la figura femminile è quella di una peccatrice, che induce l’uomo a peccare; in questo caso a mangiare la mela, simbolo di peccato.
Di conseguenza le donne sono state considerate le peccatrici per secoli e secoli.
Durante il Medioevo la discriminazione della donna ha assunto degli aspetti cruenti; infatti le donne con una intelligenza superiore venivano considerate streghe e portate al rogo, perché gli uomini, non riuscendo ad accettare che ci fossero donne intelligenti quanto loro e più di loro, attribuivano la loro intelligenza a satana, al diavolo.
Un dato sconcertante, però, è quello che nell’ antica Roma, le donne avevano una semilibertà, perché, dovendo allevare anche i figli maschi, dovevano conoscere le abitudini e i doveri maschili per creare così un perfetto “cives romano” ma comunque erano libere di uscire.
Una cosa che si può notare studiando la storia e confrontando le civiltà, è quella che la condizione femminile non si è evoluta ma è peggiorata da secoli a secoli, infatti le donne etrusche vivevano una vita dignitosa e libera curando il loro corpo e partecipando ai banchetti insieme ai loro mariti. Poi le donne romane semilibere e infine le donne del Medioevo quasi segregate in casa.
Un altro atto di discriminazione nei confronti della donna è quello nei cartoni e nei film dove il cattivo è quasi sempre una donna, una strega, non uno stregone che invece è considerato buono.
Oggi, nei paesi occidentali, le donne vivono una condizione dignitosa; grazie al fatto che, intorno all’ ‘800, poterono entrare nell’ ambito lavorativo.
Finalmente la donna venne tutelata negli Stati Uniti ottenendo poi il diritto al voto e a partecipare alla vita politica.
Il loro esempio poi venne seguito dalla Gran Bretagna all’ inizio del ‘900.
Le donne che protestavano venivano chiamate “suffragette” e lottavano per il suffraggio universale e la loro lotta consisteva in azioni spettacolari come lo sciopero della fame e della sete.
Poi nel 1914, che doveva essere l’anno della donne fu l’anno della Prima Guerra mondiale dove le donne rimasero sole e dovettero occuparsi della casa e dei campi per riuscire a sopravvivere, mentre i mariti erano in guerra.
Passarono gli anni e la donna fu maggiormente tutelata non solo in Gran Bretagna ma anche negli Stati Uniti.
Alcuni dati dell’Unicef , tuttavia, risultano ancora oggi sconcertanti in quanto molte donne vivono sotto la soglia di povertà, più del 50% della popolazione femminile, e subiscono violenze.
Ci si augura di raggiungere l’obiettivo del millennio, condiviso dall’Unicef : completa emancipazione femminile intesa come riconoscimento completo dei diritti della donna in tutto il mondo.
Dalla Redazione “Garibaldi-News” di Salemi
Redattori: Parrino Enza Giulia-Vultaggio Miriam