PROVO A METTERMI NEI “PANNI” DI ANNA FRANK.

 

Nei giorni precedenti  il 27 gennaio in classe abbiamo parlato della “Giornata della memoria” che ricorda il giorno in cui il cancello del campo di concentramento di Auschwitz  fu abbattuto dall’esercito russo.

Nei campi di concentramento erano rinchiusi ebrei, zingari, omosessuali, disabili che venivano considerati dai nazisti  persone “impure” ed “inferiori” e per questo  milioni di persone furono costrette a lavorare contro la propria volontà, nel fango, senza cibo e ancora peggio senza l’affetto dei propri familiari. Un importante simbolo della Shoah è il diario di Anna Frank. Anna-Frank-diario_imagefull In questo diario lei racconta alla sua amica immaginaria di nome kitty ciò che succede in quell’alloggio segreto e la sua adolescenza negata. Dopo aver letto alcune pagine del diario, ho provato a mettermi  per qualche attimo nei panni di   Anna Frank e provare a descrivere tutto ciò che mi verrebbe a mancare. Se ciò che è successo ad Anna Frank, nel periodo che va dal 1942 al 1945, succedesse a me nel ventunesimo secolo penso che mi mancherebbero molte cose: la libertà di muovermi, una cosa essenziale a cui non saprei rinunciare. Non poter fare sport o una qualsiasi attività fisica: nel mio caso, pattinare, praticare l’arte del karate e danzare. Mi mancherebbe anche andare al cinema, al teatro, visitare musei, monumenti, ecc. Non poter utilizzare i miei apparecchi elettronici: il mio cellulare, il mio computer, la televisione, presenza di cui i ragazzi della mia età e anche più grandi non riescono a fare a meno. Mi mancherebbe anche stare in compagna dei miei amici e dei miei parenti.foto

Ma la cosa che mi mancherebbe più di tutto sarebbe non poter andare a scuola e di conseguenza non poter studiare.

In questo articolo non ho scritto tutto ciò che mi mancherebbe, se mi trovassi nella difficile situazione di Anna Frank, ma le cose fondamentali.

Spero che la storia di Anna Frank non si ripeta più perché, secondo me, le persone che vengono costrette a lavorare contro la propria volontà, le persone che vengono segregate e private della propria libertà, del cibo, dei bisogni primari; le persone che vengono torturate e uccise sono vittime delle barbarie delle dittature e della malvagità degli uomini.

“OGNI PERSONA HA DIRITTO ALLA VITA E NESSUNO GLIELA PUO’ TOGLIERE”.

 

Gaia D’Agati