I cambiamenti climatici sul nostro pianeta non sono certo una novità, la
Terra infatti ha attraversato in passato fasi più o meno rapide e cicliche
di fenomeni legati a variazioni del clima.
Oggi disponiamo di dati accurati che descrivono la storia climatica del
nostro pianeta, caratterizzata da ere glaciali e periodi interglaciali.
Questi periodi sono stati fondamentali per l’evoluzione delle specie
terrestri, attualmente ci troviamo in un periodo interglaciale. Per quello
che riguarda le cause dei cambiamenti climatici si dividono
convenzionalmente in due gruppi:
-fattori interni
-fattori esterni
Questi due gruppi indicano solamente l’origine dei fattori di influenza ma
vanno comunque considerati come parte di un fenomeno più complesso;
cause esterne sono l’attività solare e le radiazioni emesse sul nostro pianeta
dalla nostra stella e variazioni orbitali che nel corso di moti millenari
modificano l’asse terrestre.
Per quel che riguarda i fattori interni abbiamo le correnti oceaniche con
la loro funzione mitigatrice e regolatrice a causa delle differenze di
temperatura e salinità. Inoltre la composizione atmosferica e i gas serra
rivestono un ruolo di particolare importanza dato che, specialmente negli
ultimi anni, stanno influenzando più di ogni altra cosa il clima terrestre.
Le variazioni della composizione atmosferica specialmente di CO2, sono causate
dal più recente dei fattori d’influenza, l’uomo. L’uomo iniziò ad avere un
ruolo chiave nel riscaldamento globale dalla prima metà del ‘700, con
l’avvento della rivoluzione industriale e la conseguente diffusione dei
combustibili fossili.
I primi scienziati che si resero conto alla fine del XIX secolo degli
effetti di questi materiali nella regolazione del clima sul pianeta
guardavano decisamente di buon occhio un riscaldamento globale che avrebbe
agevolato i climi freddi e avrebbe reso più vivibile il pianeta. Oggi
invece il 97% della comunità scientifica discute animatamente su misure
urgenti da adottare contro il processo. La domanda sorge spontanea, che è
successo nel mentre?
Beh, più o meno questo…
Lo scioglimento dei ghiacciai è una diretta conseguenza di uno dei temi più
“scottanti” agli occhi dell’opinione pubblica, il riscaldamento globale.
Per riscaldamento globale s’intende un fenomeno di incremento delle
temperature medie della superficie della Terra non riconducibile a cause
naturali e riscontrato a partire dall’inizio del XX secolo. L’aumento dei
gas serra, la deforestazione e l’inquinamento sono le principali fonti di
questo fenomeno.
Come mostrato nel grafico negli ultimi 150 anni si è registrato un deciso
incremento delle temperature scaturito dalle attività umane.
L’uomo dalle rivoluzioni industriali ha iniziato a sviluppare innumerevoli
macchine adibite al miglioramento delle sue condizioni sfruttando come
mezzo principale l’elettricità. Quest’ultima è prodotta tramite l’impiego
di combustibili fossili, quali petrolio e carbone, che tramite la reazione di
combustione rilasciano nella nostra atmosfera elevati quantitativi di
anidride carbonica. Un’altra attività da sempre praticata dall’uomo è
l’impiego della legna per la costruzione di abitazioni, per la produzione
della carta (più recentemente) e per numerosi altri scopi che non sto qui
ad elencare. Negli ultimi decenni abbiamo assistito ad un ricorso
spregiudicato a questa risorsa che nel breve periodo ha impoverito
enormemente il patrimonio forestale del pianeta.
Il mezzo indubbiamente più efficace per convertire l’anidride carbonica in ossigeno.
Un altro fattore interno che influenza il clima della Terra sono le
correnti marine, in particolare la corrente del golfo, cioè un’ “autostrada” di acqua calda che mitiga le coste americane e nord europee, risultando cruciale per l’economia ittica di questi paesi e per l’ecosistema.
Con il riscaldamento globale ed il conseguente scioglimento dei ghiacciai, il nostro “nastro trasportatore” atlantico sta subendo un notevole
rallentamento il cui effetto è la presenza di inverni più rigidi e un
generale calo delle temperature.
Negli ultimi anni sono state avanzate diverse ipotesi su quale sarà il
nostro clima in un futuro relativamente breve e la maggior parte di queste
concordano che i gas serra sono il maggior problema nonché i più facili da
combattere. Quindi allo scopo di limitare il fenomeno la maggior parte
delle nazioni periodicamente convergono in accordi su misure da adottare
per contrastarlo. La storia di queste riunioni fallimentari parte nel
lontano 1995 a Berlino, vi partecipano molti paesi dell’ONU. Dalla
sopracitata ne seguirono altre 22. L’ultimo di questi accordi è stato
siglato pochi mesi fa a Marrakech ponendo “ambiziosi” obiettivi come il
limitare l’aumento della temperatura a soli due gradi entro il 2100. Vi
risparmiamo tutte le promesse che sono state fatte in 21 anni, dalla prima
all’ultima, ma vi presentiamo l’esito…
Video al seguente link: https://youtu.be/2ZeqsNLEUwE