CAMMINARE NELLA STORIA

Gli alunni della scuola primaria del plesso Neviera ,nel mese di ottobre, hanno partecipato alla giornata del camminare intitolata “Camminare nella Storia” .

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I bambini delle varie classi erano disposti in file, ognuno di loro indossava un cappellino rosso, e sul davanti avevano attaccato un cartellone personalizzato con delle frasi.A capo fila ci stavano le rispettive insegnanti, tutti guidati dal professore Dolcemaschio e dal professore Cuva, che davano informazioni precise sulle varie tappe.

Partendo dal piazzale Neviera la prima fermata è stata fatta al Palazzo Di Salvo, sorto nei primi decenni dell’800, almeno così attestano i due portali, dove in uno c’è lo stemma del casato che porta la data 1826 e nell’altro c’è una semplice incisione dell’anno 1829.

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Nel 1876, il proprietario Giuseppe Di Salvo, insieme ad altri confinanti ottenne l’autorizzazione per procedere alla ristrutturazione del palazzo.

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L’affaccio centrale venne trasformato in portale, affiancandosi due colonne tuscaniche a sostegno del balcone.Nel 1885 la nuova facciata venne terminata e sopra ogni balcone vennero poste cinque lunette, realizzate dal famoso scultore siciliano, nonché mistrettese, Noè Marullo, che riproducono la scultura, la pittura, la musica e la danza come allegoria delle belle arti. A sinistra si trova la Danza con lo stemma del casato, a seguire in ordine Pittura, Poesia, Musica e Scultura.

Subito dopo si sono recati al Palazzo Salamone, che è stato costruito nella seconda metà del XIX secolo, i lavori sono stati guidati da Vincenzo Salamone e il palazzo rispecchia lo stile dell’epoca.

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Il cavaliere Salamone è stata una figura molto importante per la città ed è anche stato il sindaco di Mistretta, in quanto tale nel 1904 ha fatto realizzare la centrale elettrica, una grande conquista per i cittadini. I piccoli alunni avevano molta curiosità di vedere il Palazzo al suo interno, però non è stato possibile, perché ora appartiene a più famiglie e quindi preferiscono tenere chiusa l’entrata, ma ciò che hanno potuto notare è stata la bellezza del grande portone in legno marrone e i due battenti a forma di leone.

Qualcuno aveva sentito parlare della sala nobiliare dove si svolgevano le feste, dicono che sia molto grande e ricca di tanti oggetti preziosi e tende lussuose.

Chissà magari la prossima volta saranno più fortunati…

Tra tutti questi palazzi spicca anche il Palazzo Gallegra, costruito tra il 500 e il 600 come dimora tra le più importanti famiglie. Sulla sinistra del palazzo Salamone, si trova la via Monte dominata dall’imponente Palazzo Russo, già Armao, del 1775, con portale ad arco a tutto sesto in pietra arenaria con lo stemma nobiliare dell’Aquila Rampante, posto alla sommità.IMG-20161216-WA0011 La sua realizzazione fu intrapresa nel 1775 dal barone don Giovanni Battista Armao, appartenente ad una delle famiglie più facoltose del posto, abilissimi nei commerci di seta, olio e formaggi. Questa dimora signorile si eleva come un blocco parallelepipedo monumentale. A tutti i livelli si distinguono finestre, ed esternamente ad essi, le guide hanno spiegato, che vi sono poste delle sculture raffiguranti poeti. Al suo interno i piccoli alunni hanno potuto notare un grande arco conai lati due grandi scalinate e sopra una balconata centrale con tantissime piante, qui anticamente si affacciavano i nobili e davano ordini ai servi sui  compiti che dovevano svolgere. Inoltre quando rientravano le carrozze, guidati dai cavalli, i cavalieri li collocavano in una stanza chiamata “cavallerizza”. Nel 1903 tutti gli amastratini si riunirono nel Palazzo Russo per accogliere Garibaldi.

Continuando la passeggiata si sono soffermati al Palazzo Scaduto, edificato nel 1660, il portale principale è arricchito da due maestose figure antropomorfe, da basso rilievi e all’interno conserva la più alta scalinata alla trapanese di Sicilia, anche questa struttura è frutto di abilissime maestranze locali. Il casato era composto da esponenti giuristi, medici ed ecclesiatici.

Percorrendo ancora la via principale del paese si sono recati presso il retro della Chiesa S. Lucia, fondata a ridosso delle mura cittadine, nel 1169 è stata danneggiata da un violento terremoto.

Anticamente la Chiesa era composta da un’unica navata, ma attraverso importanti modifiche strutturali avvenuti tra il XIII E IL XV secolo vennero costruite tre navate.

Oggi questa magnifica Chiesa è diventata Santuario della Madonna dei Miracoli, in quanto sono stati riconosciuti i miracoli compiuti dalla Madonna nel corso degli anni, inoltre al suo interno vengono conservate opere molto importanti scolpite nel 1552 da Antonio Gaggini quali: L’annunciazione, Il Risorto tra i SS Pietro e Paolo, Gli Apostoli e nel 1561 Vincenzo Gagini realizzò la marmorea statua di S. Lucia.IMG-20161216-WA0015

Ricordiamo ancora il Palazzo Giaconia, l’edificio è sorto con l’intento di farne uno delle più grandi residenze aristocratiche di Mistretta.I Giaconia erano molto ricchi e possedevano tante terre. Il fronte principale del palazzo è arricchito da balconi e mensole antropomorfe. Alla fine dell’800 una parte della settecentesca ala orientale venne riedificata con stile liberty.

Proseguendo ancora, sono arrivati in Via G. Puccini( Ex Via Carcere Vecchio), quartiere Arabo Normanno.IMG-20161216-WA0020

Gli alunni della classe VA, continuano instancabili a camminare per la Via Lumaca, che li porta fino alla Chiesa del Carmine, situata su una balza rocciosa.

La sua origine, probabilmente risale al XII secolo. Allora, come oggi si venera un’immagine della Madonna con il Bambino, dipinte su lastra di ardesia.

La chiesa è una semplice aula con cappelle lateralie grazie al contributo di alcuni benefattori laici e membri della confraternite è stata arricchita di opere d’arte.

Tra gli arredi conservati, oltre a pregiati dipinti, stucchi e statue lignee ricordiamo il singolare paliotto, si tratta di un collage di legno su tela, commissionato da Domenico Costantino e realizzato nella seconda metà del 600 da maestranze locali.

Nel Paliotto vengono descritti una scena di nubifragio, la citta di Palermo, i Santi Anna e Gioacchino, Angeli e Anime purganti, l’imperatore Costantino e il re Carlo D’ Asburgo

Usciti dalla chiesa si sono recati alla base del castello, dove hanno goduto nell’ammirare  lo splendido panorama e il prof. Cuva ha detto loro che anticamente ai piedi del castello sorgeva un carcere, in lontananza hanno osservato il Pizzo di Sant’Arianna, un monte dedicato alla martire cristiana del II secolo che avrebbe subito il martirio per essersi rifiutata di offrire sacrifici agli dei.

Percorrendo la strada del ritorno si sono soffermati a guardare l’esterno della Chiesa di San Vincenzo, dove nella parte alta del portone c’è una statua di marmo, che raffigura una ragazza, scolpita da Noè Marullo per ricordare la figlia che gli era morta in tenera età, esattamente a quattordici anni, infatti sembra proprio una bambina dentro una bara.

Infine stanchi e soddisfatti sono tornati a casa con un bagaglio ricco di nuove esperienze.

Mistretta è una città d’arte e proprio i palazzi ne sono la testimonianza, infatti sono considerati dei veri e propri documenti d’arte.

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GRETA SCALONE