Aperta e lungimirante: alla ricerca della guida del domani

2016: il mondo sembra in bilico, l’Occidente è confuso, non c’è decisione che non venga criticata, e si specula inutilmente, sentendocisi in un labirinto senza soluzione. Ma siamo davvero così nei guai? La Storia ha attraversato momenti più bui, tunnel apparentemente senza uscita che oggi chiamiamo semplicemente “passato”. Ancora una volta l’umanità si mostra “smemorata”, lasciando spazio ad un pessimismo che alza barriere, ad un panico disordinato che peggiora semplicemente la situazione.

Chi gioca a scacchi lo sa: a volte bisogna offrire i propri pedoni all’avversario per potere fare scacco, un bravo giocatore non può permettersi errori, quelle che sembrano sviste si dimostrano mosse strategiche, non vince il più impulsivo, ma il più lungimirante. Se ne era reso conto Machiavelli, che di fronte alle vicende del suo tempo aveva il coraggio e la lucidità di esporre la sua posizione straordinaria: talvolta seguendo le virtù si arriva alla rovina dello Stato, e seguendo i vizi lo si salva. Spesso i potenti devono affrontare l’opinione e il biasimo del loro popolo, vedersi additati dai contemporanei per essere lodati dai posteri.

Nei periodi di paura è importante mettersi nelle mani di chi ha una visione chiara, limpida, di chi ha il coraggio di non essere radicale e sa scomporre in “pacchetti facili” una realtà complessa. Sarebbe sciocco sostenere che persone di questo tipo non esistono, ciò che spesso non hanno è l’occasione, la fortuna che in un mondo mediatico spetta solo al migliore intrattenitore.

Sadiq Khan è sindaco di Londra da appena una settimana: la capitale d’Europa per eccellenza ha scelto di non obbedire alle leggi del panico e del terrore, affidandosi ad un musulmano, un londinese, un uomo lontano dall’immagine teatrale del politico di oggi, un lavoratore che avrebbe sicuramente avuto l’approvazione di Machiavelli. È forse un segno? Alla vigilia delle elezioni del presidente degli Stati Uniti, che potrebbe essere Hillary Clinton, ma anche Donald Trump, in un tempo di odio e confusione in cui è facile semplificare e accusare, sono significative le parole del neosindaco di Londra: «Spero che la mia campagna e la mia vittoria possano far capire anche al mondo politico statunitense che l’unione può vincere sulla divisione». Lo capirà anche il mondo politico italiano? La sola speranza che abbiamo è che si riesca ad essere saggi, e che il popolo, che oggi è il principe, sappia scegliere la propria guida con accortezza e, magari, furbizia.

Mariastella Cascone ed Eleonora Chines