«Mi chiamo Chiara, ho 16 anni e questa sera vi racconto la storia di Peppino Impastato». Chiara Perreca risponde così alle domande di rito che le vengono poste da Luciana Littizzetto, una dei quattro giudici del talent show in onda su Sky Uno di mercoledì scorso. La ragazza, una studentessa di Bacoli in provincia di Napoli ha scelto un inedito modo di proporsi sul palcoscenico dello spettacolo, recitando un monologo tratto dal film “I cento passi” di Marco Tullio Giordana che racconta la vita di Peppino Impstato, il giovane di Cinisi, in provincia di Palermo, che si è ribellato al boss locale, sbeffeggiando la mafia dalla sua Radio Aut, e che è stato ucciso per la sua “irriverenza”.
100 secondo di monologo sulla morte di Impastato che in un primo momento fu etichettata come “suicidio”, un suicidio assolutamente improbabile e passato in secondo piano su media e giornali italiani perché lo stesso giorno fu ritrovato anche il cadavere dell’onorevole Moro, ucciso dalle Brigate Rosse.
Chiara ha interpretato questi 100 secondi di racconto e di invettiva in modo intenso, appassionato, ha tenuto tutta la platea in pugno lanciando forte e chiaro il messaggio di denuncia antimafia. Inutile dire che la studentessa napoletana ha superato la prova con 4 “sì” dei giudici. E per Frank Matano, anche lui napoletano, Chiara è riuscita a ispirare i suoi coetanei a essere curiosi, a informarsi e a coltivare la propria passione.
Su Facebook è presto arrivato il commento della cantante Fiorella Mannoia: «100 secondi. 16 anni. La nostra speranza».